Agi china 20 novembre 2017
CARLO ORAZI DA CASTORANO A NAPOLI
di Adolfo Tamburello
Napoli, 20 nov. - Il 27 novembre p.v. sarà presentat all'Orientale di Napoli Carlo da Castorano. Un sinologo francescano tra Roma e Pechino, pubblicato a Milano dall'Istituto di Cultura per l'Oriente e l'Occidente (ICOO) e Luni Editrice. Il bel volume è a cura di Isabella Doniselli Eramo. Raccoglie undici contributi di autori italiani e stranieri partecipanti al Convegno che si svolse a Castorano nel 2012 sotto il titolo "Protagonista della missione in Cina. Padre Carlo da Castorano tra Pechino e Roma".
Alcune delle relazioni contenute nel volume in presentazione sono state già pubblicate in altra sede. Non sfuggirà al lettore che mentre il Convegno si intitolava a Castorano "tra Pechino e Roma" nel titolo del volume si nota l'inversione "tra Roma e Pechino". La differenza, se non è di sostanza, è di ottica: il Convegno intendeva forse porre l'attenzione sull'azione dell'irriducibile francescano contro i "i nomi di Dio e i riti cinesi" svolta in Cina e infine in gran parte vincente, ma infelice, avuta a Roma; il libro dà l'idea di sottolineare il peso avuto dalla Santa Sede su p. Carlo non solo come missionario ma come sinologo, cioè come esperto della lingua e delle cose cinesi e come strumento di Roma in Cina.
L'annunciata presentazione del volume all'Orientale di Napoli è molto pertinente. Carlo da Castorano (Carlo Orazi da Castorano, 1673-1755), fu amico e solidale di Matteo Ripa da Eboli il quale, napoletano di formazione, anche lui missionario in Cina per molti anni, al ritorno da Pechino fondò a Napoli il Collegio dei Cinesi, poi Orientale di Napoli. Ripa per Castorano curò in Cina un decalco della Stele di Xian (di cui ebbi modo di scrivere su Agichina il 20 aprile 2016 nella nota "Ultime documentazioni in Italia sulla stele nestoriana di Xi'an) che si conserva a Napoli nella Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III (non "II" come erroneamente si legge nel libro in una o qualche relazione) e ultimamente se ne è trovata una riproduzione pure a Baronissi, in provincia di Salerno.
Ai primi del Novecento fu Gherardo De Vincentiis, professore all'Orientale di Napoli, a togliere dall'oblio Castorano. Lo dice nel libro con altre parole Vincenza Cinzia Capristo nella sua relazione "Carlo Orazi da Castorano e la missione francescana in Cina", ricordando che De Vincentiis fu il primo a pubblicare a Napoli un'opera (Titoli e Documenti…) basata appunto per una sua gran parte sui "manoscritti e le carte" di Castorano. Quei materiali, De Vincentiis informava che erano stati venduti proprio a Napoli "dagli eredi di lui verso la metà del passato secolo, entrati a far parte del 'museo' del nostro napoletano marchese de Sterlich ed in ultimo acquistati […] dalla Biblioteca Nazionale di Napoli". L'opera di De Vincentiis è l'ordito su cui si intessono molte relazioni dello stesso libro.
A fine Novecento, dall'oblio in cui Castorano era nel frattempo nuovamente caduto a risollevarlo alla cronaca era un tenace allievo dell'Orientale, Francesco D'Arelli, che oggi da illustre studioso e pure lui professore è presente nel libro con un suo cavallo di battaglia "La Brevissima Notizia di Carlo Horatii da Castorano OFM, Missionario in Cina (1700-1733)", nella quale non manca di ricordare che fu "dipendente e sussidiato dalla Sacra Congregazione de Propaganda Fide".
Di quella che chiamo la scuola "napoletana", il libro contiene, oltre ai testi citati, la relazione di Giacomo Di Fiore "Carlo Orazi da Castorano e la soppressione delle otto permissioni di Carlo Ambrogio Mezzabarba". Di Fiore, oltre a succedere sulla cattedra di Storia delle missioni a Michele Fatica ("ombra" presente in molte pagine del libro per la sua monumentale opera su Matteo Ripa e i rapporti di lui con Castorano), rimane accanto a lui uno dei pilastri del Centro di Studi Matteo Ripa dell'Orientale, da cui ci attendiamo ulteriori ricerche anche su Castorano.
Fine coerenza degli organizzatori della Presentazione di questi Atti a Napoli è la scelta della sede in cui si svolgerà l'evento: l' "Aula Matteo Ripa" di Palazzo Giusso, sede storica dell'Orientale, condivisa oggi con quella di Palazzo Corigliano che ospita a sua volta il settore e la Biblioteca di Studi Asiatici.
Torneremo sul libro a presentazione avvenuta.
20 NOVEMBRE 2017
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